L’hamburger, tra fast food e alimentazione
Attorno all’hamburger gravitano alcuni pregiudizi, in una sorta di contrappesi che non risparmiano nessuno dei cibi che godono di una certa diffusione. Inutile specificare che buona parte di questi pregiudizi riguardano proprio il rapporto tra l’hamburger stesso e la cura di sé. In parole povere, secondo l’immaginario collettivo, fa ingrassare. Inoltre, c’è chi è addirittura convinto che sia uno junk food, ossia un cibo spazzatura.
Una cattiva nomea che deriva in parte dal legame con un certo modo di intendere la cucina americana e con la diffusione di catene di ristorazione reputate non affini a un ideale di cibo salutare. Dunque, è lecito chiedersi: l’hamburger fa veramente ingrassare? Le risposte a questa domanda sono a disposizione di chiunque voglia approfondire, e sono di dominio comune, almeno tra gli appassionati di nutrizione. La maggior parte delle persone, però, è preda di falsi convincimenti.
Premessa l’oggettiva complessità della domanda, per decretare l’impatto dell’hamburger sulla linea è necessario prendere in considerazioni molti elementi e altrettanti criteri. D’altronde si fa presto a dire hamburger in quanto ce ne sono di diversi tipi, che si differenziano per dimensioni, peso, origine della carne e molto altro ancora. Dunque, vale la pena affrontare la questione da un punto di vista diverso, che possa cogliere tutti i dettagli necessari.
La differenza tra i vari tipi di hamburger
Per inciso, almeno in questo articolo, tratteremo l’hamburger secondo la sua accezione più ampia, che è quella che ci interessa maggiormente, ossia il panino con l’hamburger. Questa precisazione è d’obbligo, dal momento che ufficialmente con il termine hamburger si intende solo l’elemento di carne. Partiamo proprio dalla carne, che è ovviamente una componente essenziale. La scelta è in genere tra hamburger di manzo e quelli di pollo, sebbene ne esistono di suino, di pesce etc.
L’hamburger di manzo è realizzato con un mix di muscolo e grasso, impastato come una polpetta. Per questo motivo, la percentuale di lipidi è normalmente più elevata rispetto agli altri tagli (ma non di molto). In linea di massima, possiamo affermare che in un etto di prodotto si trovino 18 grammi di proteine, 16 grammi di grassi e 130 kcal. L’etto è un buon punto di partenza, in quanto lo standard per gli hamburger si muove in un intervallo tra gli 80 e i 120 grammi.
Valori abbastanza diversi troviamo invece nell’hamburger di pollo. Siamo infatti sulle 110 kcal, con una percentuale di proteine paragonabili al manzo, ma con una percentuale di grassi nettamente inferiore. In genere, siamo sotto i 10 grammi per etto. Vanno poi considerati gli altri ingredienti, tra cui il pane che viene utilizzato. Il pane per gli hamburger è di norma diverso da quello comune, ossia è più morbido e tendenzialmente più dolce. Ciò è dovuto alla presenza dello zucchero, ma anche del burro e dell’uovo. La buona notizia è che non è molto più calorico rispetto al pane comune: siamo sulle 280 kcal, contro le 260-270 del pane standard. Anche in questo caso l’etto è una buona unità di misura, in quanto per realizzare gli hamburger si utilizzano in genere panini da 100 grammi.
Il nodo cruciale dei condimenti
Il concetto chiave è dato dai condimenti. Quelli base prevedono formaggio (in genere cheddar), lattuga, insalata e salse. Se ci fermiamo a questa topologia di ingredienti, scopriamo che l’aggiunta di calorie e grassi è abbastanza limitata. Una fetta di cheddar non supera le 50 kcal, mentre una porzione di maionese non supera le 70.
A questo punto è molto semplice fare i conti: un panino con hamburger standard e non troppo carico viaggia sulle 510-530 kcal, a seconda che si preferisca il pollo o il manzo. Niente di particolarmente impegnativo, se si considera che il fabbisogno calorico medio per mantenere il peso è sulle 2.000 kcal. In pratica questo tipo di hamburger equivale a una cena, addirittura leggera.
A partire da questa base è però semplice aumentare l’apporto calorico. Basta una salsa in più, qualche ingrediente saporito e il gioco è fatto. Anche in questo caso, avanzare delle stime è complesso. Tuttavia, anche il più pesante degli hamburger, magari ricolmo di condimenti, è difficile che superi le 650 kcal. Quindi, a conti fatti, siamo comunque nei confini di una cena normale, che non dovrebbe impensierire più di tanto.
L’hamburger tra pregiudizi e miti da sfatare
L’hamburger è spesso visto come simbolo del cibo spazzatura, associato a una dieta poco salutare e a un’alimentazione scorretta. Questo pregiudizio nasce dalla sua diffusione attraverso le catene di fast food, che puntano su prodotti economici e spesso di bassa qualità. Tuttavia, l’hamburger può essere un piatto sano se preparato con ingredienti freschi e di qualità.
Mito 1: L’hamburger è sempre poco salutare
La credenza che l’hamburger sia sempre poco salutare è uno dei pregiudizi più comuni. In realtà, un hamburger fatto con carne magra, pane integrale e verdure fresche può essere un’opzione nutriente. La qualità degli ingredienti e le modalità di cottura sono fondamentali per determinare il valore nutrizionale del piatto.
Mito 2: L’hamburger è solo fast food
Molti pensano che l’hamburger sia esclusivamente un prodotto da fast food. Negli ultimi anni, però, è cresciuto il fenomeno degli hamburger gourmet, realizzati con carni pregiate e ingredienti ricercati. Questi hamburger vengono serviti in ristoranti di alta qualità, dimostrando che il piatto può essere elevato a livelli culinari eccellenti.
Mito 3: Tutti gli hamburger sono uguali
Un altro mito è che tutti gli hamburger siano uguali. In realtà, esiste una grande varietà di hamburger, dai classici cheeseburger agli hamburger vegetariani e vegani, fino a quelli con ingredienti esotici come l’avocado o il foie gras. Ogni variante offre un’esperienza di gusto diversa e unica.
Quando preparato correttamente, l’hamburger può essere parte di una dieta equilibrata. Utilizzare carne magra riduce il contenuto di grassi saturi, mentre aggiungere verdure fresche come lattuga, pomodori e cipolle fornisce vitamine e fibre. Optare per pane integrale aumenta l’apporto di fibre, migliorando la digestione e la sazietà.
Un altro aspetto da considerare è la sostenibilità. Sempre più ristoranti e produttori si impegnano a utilizzare carne proveniente da allevamenti etici e sostenibili. Inoltre, la crescente domanda di alternative vegetariane e vegane ha portato all’introduzione di hamburger a base di legumi, soia e altre proteine vegetali, riducendo l’impatto ambientale.